59%: NUMERO AMARO PER L'IMPRENDITORIA ITALIANA
- Luca E.G.Reboa
- 27 nov 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 29 nov 2019

È la percentuale della tassazione in Italia alle imprese: una delle più alte al mondo!
Quando si parla di tasse, in Italia c’è poco da stare allegri! Nel nostro Paese, infatti, le imprese sono fra quelle le più martellate e che pagano uno dei maggiori contributo del mondo al Fisco: il 59% dei profitti sfuma in tasse. Banca Mondiale e Pwc, nel rapporto Paying Taxes 2020, hanno evidenziato questo dato decisamente agghiacciante!
Se lo traduciamo, significa che ben oltre la metà di quello che un’azienda guadagna sono tasse e contributi: un primato mondiale sconcertante, certamente non invidiabile, dove si evidenzia una percentuale che, negli anni, sta peggiorando sempre più anziché migliorare. La più negativa in assoluto: sia su scala mondiale dove la pressione è del 40,5%, sia su quella europea (38,9%).
La pressione fiscale sulle imprese e aziende italiane, però, non si limita al prelievo di tasse e contributi ma, ringraziando la nostra burocrazia, si intensifica ulteriormente caricando le partite IVA di numerosi oneri amministrativi. Di recente è stata stilata la classifica delle Nazioni maggiormente tartassate dal sistema fiscale: l' Italia è al 128° posto, su un totale di 189 economie prese in considerazione. Chi ci precede? Albania, Biellorussia e Costa D’Avorio. Il “contentino” che arriva dalla Banca Mondiale, l’unico punto a favore del Belpaese è la digitalizzazione del sistema fiscale, tra fatture e scontrini elettronici.

Gli imprenditori, imprese e aziende sanno benissimo che la situazione peggiora costantemente di anno in anno: non è allarmismo, ci mancherebbe altro, ma sono dati di fatto. Lo dicono le cifre: con l’analisi, come sopra indicata, di Pwc e Banca Mondiale nel rapporto Paying Taxes 2020: il 59% da solo dice già molto. Lo scorso anno (in relazione ai dati del 2017) si parlava del 53,1% di profitti necessari per pagare tasse e contributi. Oltre alle tasse, sempre più elevate, va aggiunto il fatto che la situazione delle aziende italiane sta peggiorando, grazie ad un sistema fiscale sempre più complesso. La classifica stilata non considera solo il peso del Fisco, ma la competitività di ciascun Paese in base a diversi indicatori.
Primo fra tutti il costo (in termini temporali) per gli oneri amministrativi: in Italia sono 238 le ore che in un anno sono necessarie per tutti gli adempimenti fiscali previsti; 42 sono le ore per richiedere un rimborso IVA. A livello mondiale, invece le ore necessarie sono 18,2; ancor meno negli altri paesi d’Europa dove le ore sono 7.
Proviamo a chiudere con una nota … distensiva, almeno per chi ha la sede fiscale da quelle parti: i cosiddetti Paradisi Fiscali sia per quanto riguarda la pressione vera e propria, sia per la facilità degli obblighi amministrativi: Bahrein, Hong Kong e Qatar.
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