WORLD ECONOMIC FORUM: PER CHRISTINE LAGARDE, POSSIBILI TAGLI DEI TASSI

Secondo la Presidente della BCE, l'Istituto, potrebbe tagliare i tassi a partire dall'inizio dell'estate
All’annuale appuntamento del “World Economic Forum”, a Davos in Svizzera, è stata la giornata dell’intervento di Christine Lagarde, presidente della BCE, che ha intrattenuto i partecipanti sulla questione dei tassi e la situazione attuale. Pur suggerendo un possibile taglio dei medesimi in estate, Lagarde ha sottolineato che la BCE manterrà sotto controllo la situazione e l’incertezza economica che stiamo attraversando, valutando le aspettative di mercato per un'azione di politica monetaria. Esiste la possibilità che i tassi di interesse della BCE, saliti ai valori attuali, possano aver già raggiunto il picco; tuttavia Lagarde ha sottolineato la dipendenza dai dati economici della Banca Centrale Europea, mettendo in evidenza le incertezze in corso e gli indicatori ancora non ancorati.
Aumento dell'inflazione a dicembre trascinata dai prezzi dell’energia.
Secondo i dati di Eurostat si è registrato nell’Eurozona un aumento del tasso di inflazione annuale pari al 2,9% a dicembre, rispetto al 2,4% registrato a novembre. Una salita influenzata, prevalentemente, dai prezzi dell'energia, facendo segnare il primo aumento dell'inflazione da aprile. La suddivisione dei contributi all'inflazione includeva: cibo, alcool, servizi (1,74 punti percentuali), tabacco (1,21 punti), beni industriali non energetici (0,66 punti) ed energia (-0,68 punti).
Partendo dalla convinzione che l'economia europea rallenterà, portando a pressioni sui prezzi ridotte e costringendo la BCE a intervenire, secondo le previsioni attuali dei mercati finanziari, la Banca centrale europea “dovrà” implementare i tagli dei tassi per un totale di 157 punti base nel 2024, traducibile in 6 riduzioni di 25 punti base l’una.
Un eccessivo ottimismo potrebbe ostacolare la lotta all'inflazione?
Lagarde ha invitato a non abbassare la guardia sul possibile prematuro ottimismo dei mercati che potrebbe andare ad ostacolare gli sforzi della BCE nel controllo dell'inflazione, come ha dichiarato: "I mercati troppo ottimisti non aiutano la lotta contro l'inflazione della BCE", aggiungendo che se anche l’Istituto è sulla strada giusta per abbassare l’inflazione al 2%, obiettivo dichiarato da tempo, non bisogna cantare vittoria finché la Banca non è in grado di sostenere questo livello con fiducia.
"Siamo ottimisti circa la prospettiva credibile di un ritorno dell'inflazione al 2% nel 2025, ma molte cose ancora vanno aggiustate e devono andar bene, perché questo possa realizzarsi” ha proseguito Lagarde, nella sua esposizione.
La BCE, ha spiegato la Presidente, sta effettuando un monitoraggio attento e completo, con i diversi indicatori economici, tra cui salari, margini di profitto, prezzi dell'energia e dinamiche della catena di approvvigionamento.
BCE: monitoraggio dello sviluppo in corso delle catene di approvvigionamento globali.
I dati sono significativi a partire dal tasso di disoccupazione dell’Eurozona: stabile al 6,4% a novembre, in linea con il minimo storico registrato a giugno. Parlando di salari, il terzo trimestre ha fatto registrare uno storico aumento del 5,4% su base annua della crescita dei salari.
La BCE sta monitorando attentamente le dinamiche delle catene di approvvigionamento globali come un fattore cruciale di previsione, in particolare legato alla situazione in Mar Rosso e capire se le interruzioni e problemi di trasporti influiscano significativamente sull'inflazione dei beni nell'Eurozona
Basta considerare che il costo di spedizione di un container equivalente a 40 piedi (12,2 m) dalla Cina/dall'Asia orientale al Mediterraneo è aumentato quasi tre volte dall'inizio dell'anno. Gli attacchi degli Houthi sostenuti dall'Iran alle navi commerciali, in transito, stanno costringendo le navi a seguire rotte alternative diverse, meno rischiose, ma più lunghe e costose.
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