RECOVERY FUND: ACCORDI, TRUCCHI, PRO E CONTRO!

Trovato, finalmente, l'accordo ma c'è da stare molto attenti a non sbagliare, altrimenti ...
Quasi cinque giorni di intese trattative, discussioni a volte sfociate in veri e propri scontri, per arrivare a trovare l'intesa finale sulla delicata questione Recovery Fund. La "fumata bianca" è arrivata all'alba con il comunicato del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha dato l'annuncio con un semplice tweet, rimbalzato poi in rete con le dichiarazioni degli altri leader europei.
Recovery Fund: le novità, cosa ci aspetta?
Sfiorato più di una volta il baratro con il rischio scivolone, alla fine l'UE è arrivato al punto di svolta. Punto focale è il piano da 750 miliardi di euro: da quella proposta economica della Commissione Europea è partito tutto con la strenua difesa di paesi come la Francia, Germania e Italia.
Per capire realmente il meccanismo, occorre fare il distinguo della ripartizione di questi soldi fra prestiti e sovvenzioni. Prestiti: si è saliti da 250 a 360 miliardi di euro, mentre i contributi a fondo perduto sono diminuiti da 500 a 390 miliardi.
Sconto arrivato anche sui rebates, i versamenti al bilancio comune. Un accordo che, alla fine, riesce a mettere d'accordo parti inizialmente molto distanti l'una dall'altra. Non solo: ricordiamo che il bilancio per quanto riguarda l'UE è fissato a 1.074 miliardi di euro.
Condizioni
Il prossimo autunno ogni Paese presenterà il proprio piano nazionale di riforme al quale sarà subordinata la ricezione dei soldi del Recovery Fund. Su questa base, ogni piano di ogni singola nazione interessata, nell'arco di un paio di mesi, verrà esaminato dall’esecutivo comunitario che potrà dare il via libera o meno con votazione a maggioranza qualificata. In sintesi le decisioni verranno sempre e comunque prese dalla Commissione UE a maggioranza qualificata, mentre il Consiglio verrà coinvolto ma solo in modo “esaustivo”.

Italia: quanto le spetta e dove sta l' eventuale inghippo?
Stando a quanto stabilito il nostro Paese, che insieme alla Spagna sarà la maggior beneficiaria del Recovery Fund, potrà portarsi a casa 208,8 miliardi di euro seguendo questa ripartizione:
PRESTITI: dalla proposta della Commissione UE che prevedeva l'importo di €. 90,9 miliardi, si è saliti a €127,4 miliardi
TRASFERIMENTI: Rispetto ai 90 miliardi di €. iniziali si è scesi a 81,4 miliardi
Tutto ha il suo prezzo: per l'Italia la priorità per potervi accedere è mettere in campo, rapidamente, le riforme indispensabili per l'adeguamento alle raccomandazioni dell'Unione Europea e il rilancio della nostra economia. Ora, però, bisognerà stare molto attenti, perché nella vita, nessuno regala niente per niente: in poche partole non ci è più permesso di commettere errori.
L'arma a doppio taglio è il “freno di emergenza” che Paesi come Olanda potrebbero usare contro altri, come l’Italia, al primo sbaglio. Questo “freno di emergenza”, fortemente voluto dall’Olanda, inserito nell'ultima bozza del Recovery Fund, altro non è che “un trucco” in grado di congelare, seduta stante, i fondi verso i Paesi che non rispettano alla lettera le indicazioni dell’UE su come spendere i soldi ricevuti.
Un sistema, in realtà molto semplice: a mettere tutto in discussione è sufficiente che un Paese abbia la sensazione che uno o più Nazioni membri non stiano rispettando le regole e le tempistiche per l’implementazione delle riforme dettate dall’Unione. Immediatamente può presentare la questione davanti al Consiglio, il quale, nel termine di tre mesi, è chiamato a dare una valutazione dettagliata della situazione. In questo periodo di esaminazione, ovviamente, i fondi ricevuti tramite Recovery Fund, sono congelati.

SCHEMA RIASSUNTIVO RECOVERY FUND
Importo complessivo: 750 miliardi di euro
Prestiti: 360 miliardi
Sovvenzioni: 390 miliardi
Aumento dei rebates
Decisioni alla Commissione UE
Ruolo del Consiglio solo “esaustivo”
Freno di emergenza light
Voto a maggioranza qualificata
Bilancio UE portato €1.074 miliardi
Compromesso: regalo all'Olanda in cambio dell' accordo sui Recovery Fund
Abbiamo già detto che ogni cosa ha un suo prezzo, se così vogliamo definirlo, da pagare... In particolare alla nazione che si è rivelata più "ostica" di tutte: l'Olanda.
Nella bozza del negobox sul pacchetto del MFF 2021-2027, infatti, all'Olanda è stato concesso un sostanzioso rebate: quasi 2 miliardi di euro l'anno in meno da versare all' UE. Tradotto significa che nel prossimo Quadro finanziario pluriennale, il Governo olandese verserebbe meno di quanto ha versato finora al bilancio Ue. Idem per Germania, Austria, Danimarca e Svezia.
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