OUTLOOK STABILE E RATING Baa3 CONFERMATO

Secondo l'agenzia Moody's, qualcosa di positivo è arrivato: l'Italia esce dall'outlook negativo, diventa stabile e trova fiducia nelle prospettive confermando il Baa3
Un anno, poco più, per rivedere l'outlook dell'Italia rientrare da negativo a stabile e il rating rimasto invariato a Baa3. Sufficienza mantenuta per il rotto della cuffia per quanto riguarda il Baa3 in una scala che va da Aaa a C: un gradino più basso e il nostro Paese sarebbe entrata nella categoria "junk", spazzatura. Mentre l'outlook, indice delle prospettive per il futuro è rialzato da negativo a stabile.
Un passo indietro e torniamo ad agosto 2022: l'agenzia di rating Moody's aveva valutata negativo l'outlook dell'Italia dopo la caduta del Governo Draghi e una crisi energetica con cui il Paese ha dovuto fare i conti. Un anno dopo Moody's ha cambiato la sua valutazione dando fiducia all'Italia, sopratutto alla luce (stando a quanto rilasciato dalla stessa agenzia in una nota) delle condizioni di salute del sistema bancario italiano, la dinamica del debito pubblico e una condizione di stabilizzazione delle prospettive.
Di fronte all'interrogativo se siamo fuori pericolo relativamente alla crescita e sostenibilità del debito, la rispostà è no! Ombre e dubbi legati al nostro Paese ce ne sono ancora, ma la nota positiva è che Moody's ci ha dato fiducia, vuol dire molto! Ma questo non cancella i punti deboli e i problemi, ormai cronicizzati, sui quali il Governo è chiamato a trovare una soluzione.
Ecco come Moody's vede lo scenario italiano prossimo venturo in rapporto al deficit e debito: nel 2024 il deficit fiscale delle amministrazioni pubbliche sarà pari al 4,4% del PIL; per quanto concerne il rapporto debito/PIL si dovrebbere riscontrare un miglioramento rispetto al 2022, passando dal 141,7% al 140,3% previsto per 2023.
Si sa che i nostri punti deboli e problemi maggiori arrivano dalle voci: deficit e debito, rimarcato anche dall'FMI, al punto che l'Italia è stata ammonita dall'Istituto a favorire maggiormente la crescita e riforme strutturali.
Nella nota rilasciata, Moody's è stata molto chiara su cosa l'Italia deve fare e anche un appunto agli errori del passato: “...Per un Paese con il debito pubblico dell’Italia, non c’è dubbio che occorra ridurre il deficit per mantenere il debito sotto controllo... sull’Italia continua a gravare il peso degli errori del passato, che hanno portato a un debito pubblico molto alto e a un tasso di crescita molto basso... Questa analisi aggiunge la considerazione che negli ultimi anni si stiano consolidando tendenze all’aumento della spesa, di cui il bilancio pubblico difficilmente potrà non farsi carico”.
Indubbiamente Moody’ manterrà un profilo piuttosto attento all'evoluzione delle prospettive economiche dell’Italia, sopratutto non dimenticando che il nostro Paese, come ricordato, è appena un gradino al di sopra del debito spazzatura e l'incertezza vigente nel contesto generale non è indice di una prospettiva di ripresa a tempi breve, tantomeno facile.
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