LA LUCIDA FOLLIA DI UN UOMO "SOLO"!

Dopo il discorso di Puntin e l'attacco di questa notte si è sfiorata la tragedia nucleare....
Un ventennio di solitudine, potere e una smisurata ambizione di rivedere la vecchia Unione Sovietica rinascere, dalle sue ceneri (quelle della defunta URSS) come l'Araba Fenice. Questo è l'uomo che sta tenendo in scacco l'Europa, quello che in una settimana ha devastato una Nazione, messa in ginocchio, ma che sta danneggiando anche il suo Paese. "Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli" : la celebre frase di Vittorio Alfieri, in risposta a Ranieri de' Calzabigi, calza a pennello, in questo momento, a un Putin che sembra non voler placare la sua mira mira espansionistica . La videoconferenza di ieri, del "dittatore" russo, trasmessa dalla CNN ha mostrato ancora una volta il gelo, nel suo sguardo e ancora peggio nelle parole.
Lucida follia di un uomo che non ha la minima intenzione di fermarsi di fronte a nulla, niente e nessuno (almeno questo sembra), volendo annettere a tutti i costi un'Ucraina che di finire ancora sotto il giogo russo, giustamente non ne vuole sapere. Il Donbass, la Crimea sono solo il pretesto, per "riprendersi un territorio che considera suo", così come il discorso sul neonazismo, salvo poi dire che considera gli ucraini fratelli e parte del popolo russo... fa niente se ha già causato migliaia di morti, ancor più di profughi in fuga dalla guerra e città , villaggi e paesi totalmente devastati.
Lucida follia per la minaccia nucleare che sta facendo davvero tremare creando l'ennesimo "dramma nel dramma", arrivando, veramente, ad un passo dall'inizio di un conflitto nucleare: l'attacco alla centrale nucleare Zaporizhzhia, colpita dalle truppe russe, nella notte, provocando un incendio, fortunatamente debellato. Un impianto che fornisce il 25 per cento dell’energia elettrica al Paese. In particolare è stata colpita l’area dell'unità 1 dell'impianto e il il reattore di quell’unità - secondo quanto dichiarato dal portavoce della centrale Andreiy Tuz alla tv ucraina -La fortuna, se così vogliamo definirla, è stata che al momento non era in funzione; ma contiene ugualmente materiale radioattivo.
Traduciamolo in cifre: se fosse esploso con fuoriuscita di materiale radioattivo, il disastro conseguente sarebbe stato superiore a circa 6 volte quello provocato dall'esplosione del reattore a Cernobyl. Inimmaginabile per le conseguenze fisiche e la possibile, anzi certa, reazione dell'Unione, Europe e della Nato e difronte all'ennesima catastrofe.
Lucida follia perché l'attacco ad un bersaglio nucleare, a fine di una giornata di trattative di pace, fa ripiombare la mente e i pensieri sulla veridicità e validità di questi tentativi di arrivare alla pace, da parte di Putin. Forse arriverà, come speriamo tutti, ma nella testa "dell'uomo di ghiaccio del Cremlino", accadrà solo quando il governo di Volodymyr Oleksandrovych Zelenskyy sarà caduto così come tutta l'Ucraina. Ma bisogna crederci fino in fondo e tentare di fermare questa guerra. Ormai la posta in gioco è molto più alta della sola indipendenza di uno Stato Sovrano, c'è molto di più: alla lunga potrebbe esserci in gioco la sopravvivenza dell'umanità. Può sembrare assurdo detto così e me ne rendo conto, ma non oso immaginare cosa accadrebbe se davvero il "lucido folle" facesse, come continua a minacciare, ricorso ad armamenti nucleare, otre a provocare disastri, come quello rischiato questa notte!
Lucida follia perché ha danneggiato e danneggerà ancora (nella sciagurata ipotesi di andare fino infondo) l'economia russa: il rischio di default, dietro l'angolo non è più tanto uno spettro ma una realtà che avanza velocemente. >Tanti i punti colpiti: si va dall’esclusione delle banche russe dal sistema di pagamenti internazionali SWIFT, il rublo russo precipitato al minimo storico di 109,55 contro il dollaro, la Borsa di Mosca chiusa, si dice fino al 9 marzo e le perdite di notevole importanza (-45% l’ultimo giorno di contrattazione), per non dire delle imprese straniere che stanno lasciando il Paese; aggiungiamo la prima banca russa, Sberbank, che dopo aver comunicato l’uscita dal mercato europeo, ha visto le sue azioni quotate a Londra colare a picco oltre il 95% .
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