FEDERAL RESERVE: 0,75% TASSI MAI COSI ALTI DAL 2008

Il Comitato ha deciso di alzare i tassi d'interesse dello 0.75%: si tratta del quarto aumento consecutivo, il sesto dall'inizio nell'anno.
Quello che era nell'aria, puntualmente, si è verificato: anche la Federal Reserve ha optato per il quarto rialzo consecutivo dei tassi d'interesse: non da poco se si considera che questa nuova scalata da 75 punti base (così com'era stato per la BCE la scorsa settimana ), per gli Stati Uniti, è il livello più alto mai raggiunto dal 2008.
Il sesto innalzamento dei tassi, dall'inizio dell'anno, significa portare il costo del denaro fra il 3,75% e il 4% nella lotta all'inflazione che, come già visto per la BCE, ha l'obiettivo di farla scendere al 2%. In quest'ottica il Comitato della FED prevede che i costanti e relativi aumenti della fascia obiettivo, saranno applicati in maniera adeguata all'orientamento della politica monetaria, quanto basta per riportare la soglia dell'inflazione al valore sopracitato.
La politica di rialzi dei tassi d'interesse applicata dalla FED proseguirà fino a quando non verrà raggiunto quel limite restrittivo sufficiente a rientrare nei parametri fissati.
La determinazione dei futuri aumenti sarà valutata in base alla complessiva stretta della politica monetaria, ai ritardi con cui la politica monetaria ha effetto su attività economica e inflazione e gli sviluppi economici e finanziari.
Ovviamente si tratta di un working progress che si traduce in un constante e continuo monitoraggio della situazione da parte del Comitato, mediante un'attenta valutazione del giusto atteggiamento della politica monetaria, tenendo sotto controllo le implicazioni delle informazioni elaborate per le prospettive economiche.
Nel caso insorgessero possibili problematiche a costituire un freno e un impedimento al conseguimento degli obiettivi, il Comitato adeguerebbe l'orientamento della politica monetaria. Le informazioni monitorare del medesimo e le valutazioni derivanti sono ad un ampio spettro: dalla salute pubblica, alle condizioni del mercato del lavoro, le pressioni inflazionistiche, le aspettative di inflazione e gli sviluppi finanziari e internazionali.
Jerome Powell, al termine della riunione della Federal Reserve ha espresso chiaramente il pensiero con il quale è stato deciso il rialzo: "Siamo fortemente determinati a riportare l'inflazione al 2% e abbiamo gli strumenti per farlo". Poche parole, in aggiunta, a sottolineare la necessità di stabilizzare i prezzi in quanto sono il fondamento dell'economia.
La conclusione del N°1 di FED è stata forte e chiara, una e una sola: "Abbiamo bisogno di vedere l'inflazione calare in modo significativo"!
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