TUTTO COME PREVISTO: TASSI SU PER FOMC, BCE e BoE

25 punti base il rialzo stabilito dal FOMC, 50 per BoE e BCE con l'Istituto centrale europeo in prospettiva di un bis a marzo
FOMC: aumento dei tassi di 25 punti base. Come annunciato nel calendario economico, la riunione della Federal Open Market Committee (FOMC) ha portato quello che ci aspettavamo: l'organismo responsabile della politica monetaria USA ha decretato l'aumento dei tassi d'interesse di 25 punti base al 4,50%-4,75%: non solo è l'ottavo rialzo consecutivo, ma anche il più alto livello raggiunto dal 2007.
Nessuna sorpresa, dunque, con la risposta positiva alla notizia che ha visto rialzarsi il Nasdaq da - 0,3 al + 0,2%. Continua, quindi, la politica del rialzo dei tassi nella lotta all'inflazione (che ha come traguardo riportarla al 2%), che nell'ultimo anno ha visto già quattro volte questo passaggio ed ogni volta salita di 0,75 punti, fino allo scorso mese di dicembre con il quinto salito a mezzo punto. Lo stesso Powell ha chiarito la strada intrapresa nella politica del rialzo dei tassi, specificando che non sarà l'ultima: "C'e' solo una via da seguire ed è quella del Congresso di alzare il tetto del debito; nessuno dovrebbe presumere che la Federal Reserve possa proteggere l'economia dalle conseguenze di non aver agito in modo tempestivo", ha spiegato".
BCE: i tassi salgono di 25 punti base, ma non è finita. Non molto diverso è stato l'esito della riunione della BCE, al termine della quale è stato annunciato un nuovo aumento dei tassi di interesse di 50 punti base. Alla luce di questa decisione, l'aumento dei tassi d'interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, di rifinanziamento marginale e depositi presso la banca centrale salgono, rispettivamente al 3%, al 3,25% e al 2,50%. Siamo in continua evoluzione, come riportato nel comunicato mediante il quale il Consiglio direttivo annunciava, al termine della riunione, che a marzo i tassi verranno alzati di altri 50 punti base e quindi verrà esaminato l'evolversi della sua politica monetaria.
L'obiettivo, prosegue il comunicato è: "Mantenere i tassi di interesse su livelli restrittivi che farà diminuire, nel corso del tempo, l'inflazione frenando la domanda e metterà, inoltre, al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative di inflazione. In ogni caso, anche in futuro le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento saranno guidate dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione".
BoE: di pari passo... quasi alla BCE. Stesso giorno, stessa decisione: esattamente come la Banca centrale europea, la Bank of England è stata chiamata a deliberare il rialzo dei tassi d'interesse. Decisone puntualmente arrivata con un rialzo di 50 punti base, portandoli al 4%. Anche in questo caso, già a dicembre, c'era stato il rialzo, ancora di 50 pb al 3,50%: ad oggi siamo non solo al decimo rialzo consecutivo, ma si tratta anche del più alto nel Regno Unito dal 2008. Secondo la BoE, l'inflazione, che sta viaggiando in doppia cifra, dovrebbe scendere al 4% entro la fine dell'anno, guadagnando un punto percentuale in più rispetto alle previsioni inziali. A questo si aggiunge il fatto che persiste sempre lo spettro "recessione" per il Paese, anche se, con ogni probabilità, sarebbe "molto meno grave" di quanto temuto a novembre, grazie al calo dei prezzi dell'energia.
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