L'ENNESIMA "PUTTIN...ATA"!

Sempre più difficile la situazione in Ucraina. Ma Putin vuole davvero trattare o arrivare a Kiev?
Dopo quattro giorni di guerra, da quella tragica notte di giovedì, la matassa del conflitto Ucraina-Russia (speriamo non premondiale) è sempre più ingarbugliata. Per usare un termine più consono alla situazione, "incasinata". Non solo: sembra difficile anche trovare i due capi del filo da tirare per cercare di sbrogliare la situazione.
Da una parte il "dittatore" russo, Putin che, fatti alla mano, non sembra volerla sciogliere se non alle sue condizioni; dall'altra l'Unione Europa, con annessi "alleati" , alla ricerca spasmodica e con tutti i mezzi di arrivare ad risoluzione pacifica. Sappiamo, perfettamente che, in realtà, esiste solo un sistema per indurre il Presidente russo a desistere: colpire il comparto finanziario con tutta una serie di sanzioni economiche, a più riprese. La punta dell'iceberg, per il momento, sembrerebbe proprio essere l'ultima decisone assunta dall'UE: l'esclusione di alcune banche russe del sistema SWIFT.
Quello che mi fa pensar di non voler credere alla "buona" volontà di Puntin, relativamente ad una possibile trattativa e risoluzione (se non alle sue condizioni), è la sua presunzione di sentirsi già vincitore del conflitto, imponendo il luogo del "tavolo delle trattative": a Gomel o Minsk.
Proprio in quella Bielorussia del suo "alleato", "amico", "sottoposto", comunque lo si voglia definire, un fantoccio, Alexander Lukashenko, (altro "stinco di Santo"!). Nel Paese dove per settimane e mesi l'esercito russo si è ammassato con il pretesto di esercitazioni militari: una grande e grossa panzana!
Giusta l'indignazione e il netto rifiuto del presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj. Se di pace si deve parlare che sia in "campo neutrale". La richiesta del luogo di trattativa, tuttavia, non è nemmeno l'unica e nemmeno la peggiore. Le condizioni sono, opinione personale, anche peggio, inaccettabili per qualunque Paese che si regge sulla libertà e democrazia: stop a qualunque aspirazione all’ingresso nell’UE e nella Nato, il completo disarmo e la «finlandizzazione» del Paese. In aggiunta è arrivata anche l'ultima imposizione da parte dei negoziatori russi: deporre immediatamente le armi.
Ma come? Sono gli ucraini ad essere stati stati invasi, hanno visto violare i confini del loro Stato ritrovandosi l' esercito russo davanti alla porta di casa, presi a cannonate e viene loro imposto di deporre le armi? Come lo traduciamo: "Prego accomodatevi e fate pure come a casa vostra"? Se non è una "Puttin ... ata" questa non so cosa lo sia!
Queste richieste, da parte della Russia, probabilmente, Putin sapeva che sarebbero state rifiutate! Rimane ora il dubbio: il Presidente russo è davvero disposto a trattare o vuole arrivare a Kiev e rovesciare il Governo? Sono solo illazioni e pensieri ma, conoscendo il "dittatore", è lecito pensare tutto e il contrario di tutto!
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